IVI20
Un gioco/studio sui personaggi di questo decennio
Molti anni fa scrissi con Giorgio Dell’Arti un Catalogo dei Viventi (prima edizione nel 2006, seconda nel 2008, un’omonima rubrica sopravvisse su Panorama fino al 2010): conteneva migliaia di biografie, ma non soddisfaceva chi come me è sempre stato più attratto dai numeri che dalle parole (ho perfino una laurea in Economia Politica, presa alla Bocconi, che dal 2013 al 2019 ho usato per curare su Sportweek - il magazine della Gazzetta dello Sport - la rubrica di statistiche calcistiche Mettiamo in Ordine). Ho vissuto per venti anni in giro per il mondo (Hong Kong, Lisbona, Londra, Praga, New York, Singapore, Lawrence Kansas, Tokyo e di nuovo Hong Kong, raggiunta la prima volta da Roma e lasciata la seconda volta per la stessa città: mi piacciono le cose simmetriche) e mi appassiona esaminare le vicende umane da diversi punti di vista (muovendomi nello spazio e nel tempo). Gli elenchi de IVI20 sono elaborati tramite un algoritmo nutrito dalla Prima Ora del Corriere della Sera (che si autodefinisce «senza tema di smentita, la prima newsletter italiana», «la newsletter italiana di gran lunga più letta» ecc.). Time-The Year in Review e l’Almanacco di Storia Illustrata forniscono i dati per gli altri decenni (al momento la ricerca si limita a quelli che ho vissuto). Ispirata dalla Vertigine della lista di Umberto Eco e da Gli Anni di Annie Ernaux, l’opera è un tributo all’artista francese Christian Boltanski e al suo «percorso di ricerca che ha come motivo centrale la memoria, personale e collettiva» (e può darsi finirà col dar ragione all’Enrico Deaglio che, nell’introduzione alla sua «monumentale storia d’Italia», sentenzia che la “memoria condivisa”, «una delle espressioni più ipocrite, ma diventata popolare», «non c’è»).
